Confessioni di un pendolare di merda

Ciao, mi chiamo Matteo ed ho un problema…

Oggi sono 15 giorni che non mi faccio.

All’inizio è stata dura… mi svegliavo prestissimo, le vene pulsavano, a volte durante il giorno capitava di sedermi sulla poltrona in salotto e di farmi stretto stretto. Raccoglievo le gambe e le tiravo a me, cercavo di compattarmi per stare più vicino a me stesso.

Poi è andata meglio, uscivo per strada e sentivo odore di pulito, non avevo più quella sensazione di sporco toccando ogni cosa. È uscito il sole e stavo bene.

Ma stamattina… stamattina è stato tremendo.

Dovevo andare.

Mi sono alzato, preparato in fretta, vestito di tutto punto, buttato giù il caffè ancora bollente e sono uscito.

Dovevo andare in stazione.

So cosa state pensando.

Non giudicatemi.

Arrivo in anticipo, prendo il secondo caffè (la cameriera mi saluta), poi tabacco-cartine-filtri (il tabaccaio mi saluta) infine il giornale (il giornalaio mi saluta).

E mi avvio in biglietteria.

Coda.

Arriva il mio turno (la bigliettaia mi saluta).

Poi mi fissa materna. Vede le mie occhiaie, la mia astinenza, la mia fame. Mi fissa impotente. Quanti ne vedrà ogni giorno come me? E poi parla:

“Mi spiace oggi c’è sciopero”.

Il mondo si distrugge attraverso la voce gracchiante dell’altoparlante rotto.

Torno a casa. Mi rimetto sulla poltrona e tiro le gambe a me per simulare la scomodità del sedile del mio regionale, ma non basta, tutto è troppo pulito e dalla mia finestra entra una bella luce e il vetro non è coperto da graffiti o inciso con una chiave…

15 giorni buttati via…

Ricominciamo…

Ciao, mi chiamo Matteo ed ho un problema…

Oggi sono 15 giorni che non mi faccio e mi sto drogando di cookies.

L’autunno del pendolante (dramma in un atto)

Da quando sono tornato dalle ferie e ho ricominciato a pendolare (2settembre) c’è un argomento che tiene banco tra gli abitanti del mio regionale. Le varie tribù: testa treno, centro e coda si inviano messi per avere ragguagli o informazioni sul momento tanto atteso. Prima era solo un sussurro, una voce soffusa, poi diffusa e infine conclamata con tanto di fogli pre-compilati. A parlare sono gli anziani del pendolarismo, figure mitologiche che sono in grado di valutare il ritardo del treno osservandone i posacenere, di sapere quale bagno è pulito solo appoggiando una mano sul bracciolo, di conoscere tutti i treni per numero e i nomi dei controllori (fino al secondogenito). A fianco a loro baldi tecnomani dotati di tavole della verità collegate con quello che succede all’esterno del treno (alcuni dicono si chiami realtà) leggono ad alta voce la notizia (anzi la Notizia) in un tripudio che assimila la fantozziana memoria ad un grido di rivalsa contro la macchina/sistema/diotrenitalia.
“Presentando almeno 6biglietti dell’abbonamento dell’anno 2012 l’utente potrà avvalersi di un rimborso pari a…”
Giubilo e tripudio.
Grossi premi e cotillon.
Tutti tirano fuori il loro plico di biglietti adeguatamente conservati e parte una sorta di celo/manca come con le figurine Panini e ogni biglietto, ogni singolo mese è legato ad un ricordo, una frase. C’è chi si commuove rivedendo maggio 2012 mese in cui è nata la figlia, chi con settembre chiede chi si ricorda di quel mega ritardo quella sera, tutti i treni annullati e arrivati a casa con tre ore di ritardo. C’è anche lo sfigato con agosto 2012. Niente ferie eh? Tutti lo prendono per il culo.
Io sono l’ultimo arrivato (giugno 2012) e nessuno mi aveva mai parlato di questi rimborsi… Insomma… Ho buttato via tutto. Mi guardano con comprensione, con la comprensione che si usa col figlio ritardato, tanto caro per carità, però mica ci arriva a certe cose…
Mi sono perso un mese aggratis di pendolarismo (che son sempre soldi, come diceva mio nonno) ma suona un po’ come: visto che ti piace così tanto fare il pendolante, te ne regaliamo un altro po’. Come quando eri piccolo. Dove aspettavi la primavera in cui arrivavano le giostre e i figli dei giostrai venivano a scuola con te per qualche settimana. Se te lo facevi amico ti regalava le corse gratis. Era lo stesso mese in cui a scuola tutti avevano i pidocchi e in città sparivano le biciclette, ma vuoi mettere? Biglietti gratis!
E così tutti i miei compagni di viaggio sono euforizzati e si parla solo di quello, non sembrano neanche più loro. Il “Ciao come è andata oggi” è sostituito da “hai preso il modulo? Hai consegnato tutto? Ma tu sai quando arriveranno i soldi? O è direttamente un biglietto?”.
Ma poi passerà e tutto tornerà normale dai. E quel famoso mese in cui io pagherò loro avranno un fantastico biglietto dorato come quello di Willy Wonka e tra due anni tirandolo fuori sgualcito dal portafogli si racconteranno di quanto era stato bello quel mese, il Mese Aggratis, si faceva quasi meno fatica ad andare a lavorare, sembrava quasi che il treno fosse meno in ritardo, più pulito, che i non pendolanti della mattina fossero più silenziosi e ti lasciassero dormire…
Ho cominciato a tenere i biglietti, il prossimo rimborso sarà tra altri due anni, forse. E quando tirerò fuori il biglietto di settembre 2013 penserò a questo momento e lo racconterò alle nuove generazioni di pendolanti. Sarà il 2015… Anno in cui, se sarò ancora su questo treno, mi sparerò.

Ritardi: Vi preghiamo di prestare attenzione a successive comunicazioni…

Esco dal negozio di corsa
Arrivo in stazione, binario, carrozza (la più vicina a fondo treno) completamente sudato.
Recupero fiato…
…le luci sono spente…
Mh…

20.10 – Ancora tutto spento…
20.20 – Scendo. Una ragazza chiede al controllore quando parte il treno.
Risposta: “Se manca la locomotiva dove va?”
(Bene…)
Piano B: fare pena al capotreno dell’Intercity Notte. Il treno ha già 15minuti di ritardo e non è indicato il binario…
20.45 – Una piccola brezza d’aria fresca (almeno questo…)
20.50 – Lo stato delle cose:
Primo treno – ritardo di 40min.
Secondo treno – ritardo 25min. (Ancora senza binario)
21.00 – Comincio a puntare al 21.20… Del primo treno ne aggiornano ne annunciano ulteriore ritardo…
21.04 il primo treno è vivo (o almeno lo è il tizio che aggiorna il tabellone)! 60minuti di ritardo e ancora nessuna locomotiva.
Intanto sul binario (non segnato) del secondo treno… Un tecnico FS fa il Signor Malaussene della situazione, il capro espiatorio insomma, tra poco metteranno direttamente un pungiball…
21.11 Pausa caffè.
21.16 Mi siedo sul 21.20, piedi doloranti dopo tutto il giorno in piedi, i muscoli si sciolgono… tra 4 minuti parto…
21.18 La Voce annuncia la partenza del primo treno…
21.24 – Partenza! (Volevi partire in orario per caso?) Arriverò alle 22.35, domattina alle 7.29 ripartirò… -7giorni alle ferie…

P.S.: Arrivato alle 22.37 il secondo treno aveva 100minuti di ritardo.

Il sonno del regionale genera mostri…

Intercity pieno
C’è un tizio che dorme e occupa 3 posti
Io e il mio prode compare lo svegliamo
(Lui lo sveglia)
Lui bofonchia, si alza, bofonchia (ancora) e se va…
Si fa tutto il treno senza speranza e poi torna (senza dire nulla)
Allunga un sedile e ci si spinge sopra
Gesti atletici a profusione (voti: 9.3 8.9 9.7 9.7 9.8) per attirare a sé l’altro di fronte.
Si riaddormenta
Alla fermata successiva qualcuno vorrebbe svegliarlo
Facciamo cenno di no (e lei capisce)
A Lingotto il treno si rompe scendiamo nel nubifragio e sottopasso allagato
Saliamo su un’altro
Non lo vediamo…

Elogio della calvizie (ovvero come sopportare due ingegneri in treno)

Ingegneri sul trenoChe bello tornare a casa in treno dopo una giornata di lavoro con un ingegnere a fianco che parla di come costruire gallerie in zone sismiche…

(Nella foto: Rara veduta di due futuri ingegneri in cattività intenti a discutere di formule. Da notare in particolare l’avanzamento della calvizie indicatore del numero di esami superati).