Il silenzio del rumore del ciclo circadiano

Ciclo che si compie all’incirca ogni 24 ore, con cui si ripetono regolarmente certi processi fisiologici. I r.c. sono regolati da fattori interni (il cd. orologio biologico) ed esterni (per es. luce e temperatura). Nelle piante, sono esempi di r.c. i movimenti di apertura e chiusura degli stomi, così come l’apertura e la chiusura di certi fiori. Negli animali, seguono un r.c. il ciclo sonno-veglia e la produzione di alcuni ormoni (per es. la melatonina secreta dall’epifisi). (fonte: Treccani)

Il mio ciclo personale, privato e condiviso in pubblico si svolge in un tubo di metallo su ruote di metallo, alimentato da scosse elettriche (il tubo, non il mio ciclo) e si chiama treno.

Ore 7,29 – Partenza

Ore 21,25 – Arrivo

Il ritmo non è più dato dal suono delle giunture tra le rotaie come in vecchio film western, bensì dall’incrocio di flussi di persone (organismo collettivo semovente) e singoli individui (organismo unico) con i loro ronzii, risate, discussioni al telefono, cibo mangiato, suonerie improbabili, pad da lettura, vecchi romanzi ingialliti da 2euro, bagagli ingombranti/colanti/odoranti, truccature, vestizioni, svestizioni e amenità varie. Un rumore assordante.

Uno dei ricordi più belli che ho di uno di questi viaggi risale ai tempi dell’università. Stessa tratta di oggi.
Salgo e mezzo vagone è prenotato da una scolaresca. Oddio…
La fermata successiva salgono tutti, il rumore dei passi di una mandria di bufali, le maestre già stanche con occhiaie e dita ingiallite da anni di “shhh!”.
Si siedono.
Non c’è rumore.
Apro una palpebra appoggiata sul mio gonfiore mattutino da ore piccole.
I bambini si muovono sbraitano, fanno gesti in continuazione, si parlano così, non sanno farlo in altro modo. Sono tutti allegri, con i loro zainetti. Le insegnati fanno segni per parlare e loro a segni rispondono. Tra di loro è un continuo muoversi di mani. Non ho mai visto dei bambini fare tanto casino. Il silenzio era assordante.

I disturbi del ritmo circadiano sono una classe di dissonnie che riguardano l’alterazione del ciclo sonno veglia. (fonte: Wikipedia)

L’alterazione è dovuta ad elementi esterni. Un finestrino aperto, un odore sgradevole, una ginocchiata, il controllore che ti sveglia per il biglietto. Ma basterebbe dormire di notte. 4ore non sono un granché. Troppe poche ore per fare le tue cose e per fare le tue cose devi ritagliarti delle ore. Le tolgo dal sonno. Un’ora di viaggio aiuta. Prima leggevo, ascoltavo musica, lavoravo al computer. Ora dormo. Disturbo il mio ciclo e lo stuzzico come un bambino un formicaio, fino ad arrivare a cospargelo di alcool e dare fuoco. Guardo il mio ciclo dissolversi disordinato come le formiche fuggono, il tutto senza l’odore di acido formico.
Forzare per più di un anno il proprio ritmo non è la cosa più intelligente da fare, ma aspettiamo quando saremo confermati, si cercherà casa là…
– …così saremo più tranquilli…
– …magari non proprio in centro centro no?
– …boh vediamo… cominciamo a cercare…
– …un terrazzo… mi piacerebbe un terrazzo…
– …beh in centro sarà un po’ difficile… sono tutte case di righiera col classico balconcino stretto e lungo… dai vediamo!

Dormo poco… una volta ero un dormiglione. Dormivo ore e ore senza dover andare in bagno. Ma quando ero sveglio riuscivo a fare tutto o almeno avevo il tempo per farlo.
– Ma il lavoro è così!
– 14ore in giro?!?
– Beh… ti pagheranno bene…
– Quanto un commesso di sesto livello…
– Ah… Ma scusa cercare altro?
– 2013. Italia. Ti dicono qualcosa queste due parole vicine?
– Beh almeno un lavoro ce l’hai, no?
– Infatti, non mi lamento e mi piace anche.

L’omeostasi è la capacità di mantenere una condizione di equilibrio interno, indipendentemente dalle modificazioni che avvengono all’esterno. (fronte: Wikipedia)

Ho sempre odiato le cose zen, lo yoga e i vari equilibrismi universali, sono un elefante nel più classico negozio di cristalleria. Piccoli passi, stai attento, ma sai cosa sta per succedere. Un frastuono indicibile.
– No. Non sapevo cosa stava per succedere…
– Quando te l’hanno detto?
– Lunedì. A quindici giorni dalla scadenza del contratto…
– E adesso?
(No, grazie non ci avevo pensato a questa domanda… Vediamo… L’astronauta?)
– Non so, adesso metteremo insieme i pezzi.
– Certo che l’anno era iniziato già così male…
– …
– Vabbè ma tu sei bravo, qualcosa trovi di sicuro! Ricominciare a scrivere?
– Ormai non paga più nessuno…
– E con quella cosa che stai facendo su internet non riesci a farci niente?
– Cazzo il Blog! E ora cosa ci scrivo?!?
– Beh con tutto quello che hai sentito in questi cinque anni di materiale ne hai.
– Effettivamente…

2 pensieri su “Il silenzio del rumore del ciclo circadiano

Lascia un commento